Finalmente la bella stagione.
Sole, caldo, voglia di mare e di cose fresche e veloci da preparare. Senza stare troppo ai fornelli, ma soprattutto senza accendere il forno.
Non si può proprio accendere troppo il forno d’estate.
Oltretutto ci vogliono ricette leggere e poco caloriche perché si va incontro alla temuta prova costume, o prova “vestitino dell’anno scorso che stava tanto bene invece ora tira sui fianchi, mannaggia alle pizzette che mi son mangiata!!”
Insomma in questo periodo si cerca di snellire lo snellibile, fosse anche solo la coscienza.
Infatti io, con la logica e la coerenza che mi contraddistinguono, sto per proporvi un dolce, burroso, zuccheroso e ovviamente cotto in forno.
Perché tanto ormai per la prova costume è tardi. Per rinunciare alla gola è presto.
E per farsi venire inutili complessi non è mai il momento.
Ma ho una scusante più che valida.
Vorrei partecipare al contest “The Recipetionist” del blog di Flavia“Cuocicucidici”.
È già un po’ che lo tengo d’occhio perché penso sia una bellissima idea.
Ogni mese chi vuole partecipare deve rifare una ricetta tra quelle del blog scelto come ospite, che le mette a disposizione. Si può omettere o sostituire un ingrediente, modificare un po’ la cottura e la presentazione, ma non più di tanto. La ricetta deve rimanere abbastanza fedele all'originale.
Chi vince ha l’onore di essere il padrone di casa del mese successivo.
Questo è uno splendido modo per conoscere a fondo il blog ospite, perché apre le porte della sua cucina e dei suoi pensieri.
Sono mesi che mi ripeto che devo assolutamente prendervi parte, anche perché ultimamente i blog ospitanti sono stati quelli di persone che stimo molto, di cui apprezzo la bravura in cucina e non solo. Ma ogni mese c’era qualcosa che si metteva di traverso.
Questo mese dovevo assolutamente esserci, perché la Recipetionist di giugno è una simpaticissima ragazza che ho conosciuto e apprezzato di recente, purtroppo solo virtualmente: è Federica de “La Blonde Femme”. Il suo blog è fresco, frizzante e di sicuro non banale, inoltre scrive benissimo con quel pizzico di ironia che a me piace tanto.
Ma qui si devono considerare soprattutto le sue ricette. Tante, belle e tutte molto tentatrici.
Visto che siamo praticamente d’Estate, che fuori fa caldo e che ci vogliono cibi leggeri, io giustamente, ho scelto i biscotti.
Ho avuto l’imbarazzo della scelta in verità, perché c’è più di una ricetta golosa. Alla fine mi è caduto l’occhio su dei fragranti biscottini al limone e semi di papavero.
Originali, profumati, delicatissimi e molto facili e veloci ad fare. Il forno si accende giusto pochi minuti e il gusto è fresco, praticamente estivo.
Ho aggiunto solo un po’ di lime, per personalizzarli un po’.
Solo che, ehm, non poteva andare proprio proprio tutto liscio. Quando stavo per metterli in forno, rileggo la ricetta e … ooops non ho messo l’uovo. E adesso? Non potevo più aggiungerlo.
Sarebbero venuti lo stesso o si sarebbero sciolti in cottura?
Ma soprattutto spero di essere ammessa al gioco, anche come fuori concorso, in fondo ho praticamente sostituito l’uovo con il lime. (Uguali!)
È anche un modo per rendere la ricetta light, no! Il fatto che ci sia anche il burro è solo un piccolo dettaglio.
Ok, anche stavolta mi sono dimostrata per quella che sono: una distratta e pasticciona senza speranza.
Federica e Flaviaquesti sono per voi, perdonatemi se potete.
Biscotti al limone, lime e semi di papavero.
(Le dosi e gli ingredienti sono quelli di Federica, con le mie modifiche in corsivo, mi prendo le mie responsabilità)
Ingredienti per circa 40 biscotti.
180g farina 00,
110g burro morbido,
125g zucchero,
1 cucchiaio di semi di papavero,
1 cucchiaino di lievito per dolci,
1 limone non trattato,
io anche 1 lime possibilmente non trattato,
1 pizzico di sale.
Montare il burro con lo zucchero, la scorza di mezzo limone e di mezzo lime. Potete usare la planetaria, le fruste elettriche, io ho usato il robot da cucina con le lame di plastica da impasto. Unite il succo del lime, continuando a montare.
A questo punto unite l’uovo leggermente sbattuto. (Il mio è rimasto in frigo …)
Unite la farina setacciata con il lievito, i semi di papavero e il pizzico di sale, incorporate delicatamente con una spatola.
Dovete ottenere un impasto omogeneo e piuttosto morbido. Se fosse troppo molle, piuttosto che unire troppa farina mettetelo una mezz'oretta in frigo ben coperto con la pellicola.
Con le mani prendete piccole porzioni di impasto della grandezza di un cucchiaino, fate velocemente delle paline e disponetele sulla placca coperta di carta forno, un po’ distanti fra loro perché tendono ad allargarsi in cottura. Schiacciatele leggermente.
Solo a questo punto mi sono accorta che non avevo messo l’uovo. Che fare? Non potevo certo reimpastare tutto aggiungendolo. Solo che senza l’uovo il rischio che i biscotti in cottura si ammoscino è alto. Così ho messo le teglie in frigo per un’ora circa poi ho infornato a 180°C per circa 10-15 minuti (e con le dita incrociate).
E infatti non sono venuti.
Non come dovevano venire.
Non belli come quelli di Federica almeno.
Si sono dapprima gonfiati, allargati e poi appiattiti. Appena dorati al centro e già un po’ bruniti intorno, quando li ho sfornati erano ancora molli.
Raffreddandosi poi sono diventati croccanti.
Delle cialdine friabili e burrose.
Buonissime e tutto sommato anche carine da vedere. Perfette per accompagnare un bel gelato cremoso o un bicchierone di te freddo. O da sgranocchiare da sole.
Ma non assomigliano a quelli di Federica che sono un po’ più gonfi e molto più belli da vedere. Sicuramente è per l’assenza dell’uovo che ha lasciato il burro in balia di se stesso e in cottura ha rammollito troppo l’impasto. Anche se l’avevo lasciato in frigo a lungo.
Quando dico che non riesco a seguire una ricetta nemmeno se mi ci metto d’impegno.
Ma sono buonissimi comunque e quei semini di papavero ci stanno una meraviglia.
Quindi non mi resta che riprovare, con l’uovo stavolta, non posso mica esimermi dal farlo.
Per dovere di cronaca, solo per puro spirito di sperimentazione scientifica, sia chiaro, mica perché il gusto è strepitoso e sono spariti in un lampo.